Shamanic Universe E-Commerce

Votes taken by Shamanic Universe

  1. .

    00-17122548925251




    Nel dinamico settore dell’energia solare, la ricerca si muove velocemente, sia nel campo del fotovoltaico organico sia nelle innovative celle solari a base di perovskite, che si distinguono per promettere efficienze fino al 14,46%. Parallelamente, la competizione non dorme sul fronte dei moduli fotovoltaici tradizionali destinati all’installazione sui tetti, dove la sfida per l’efficienza è costante.

    Nell’ambito di questa continua ricerca per l’efficienza, Maxeon ha segnato la propria presenza producendo pannelli solari di notevole rendimento. Recenti dichiarazioni rivelano che l’azienda ha raggiunto un nuovo traguardo con il suo pannello solare residenziale Maxeon 7, il quale vanta un’efficienza del 24,9%, cifra confermata dal National Renewable Energy Laboratory degli USA. Questo sviluppo viene presentato come un passo avanti per l’industria, superando l’efficienza media dei pannelli più performanti sul mercato, che si colloca attorno al 23%.

    Nonostante questo progresso, l’accessibilità del pannello Maxeon 7 agli utenti finali negli Stati Uniti richiederà tempo. L’azienda ha infatti indicato che, sebbene il prodotto sia già a disposizione di alcuni partner selezionati in Europa, la sua disponibilità a livello più ampio, inclusi gli Stati Uniti, è prevista solamente per il terzo trimestre del 2024.

    Tendenze e durabilità nel settore dei pannelli solari
    La questione se i pannelli solari possano tradursi in un risparmio effettivo è al centro dell’interesse di molti. I pannelli ad alta efficienza si dimostrano una soluzione vantaggiosa per chi dispone di spazi limitati, poiché permettono di generare una maggiore quantità di elettricità in minor spazio. Ciò può rappresentare una soluzione economicamente più attraente rispetto all’installazione di un numero maggiore di pannelli meno efficienti. Va tuttavia considerato che la disponibilità dei pannelli varia a seconda dell’installatore. Questo rende fondamentale la consulenza con diverse aziende specializzate nell’installazione solare, al fine di assicurarsi la proposta più vantaggiosa.

    Il nuovo record di efficienza ottenuto da Maxeon rientra in una tendenza di miglioramento continuo nell’ambito dell’efficienza dei pannelli solari residenziali. Come evidenziato dal Lawrence Berkeley National Laboratory, se nel 2004 la maggior parte degli impianti solari residenziali optava per pannelli con un’efficienza inferiore al 16%, nel 2022 si è assistito a un generale incremento, con l’adozione di pannelli dal 19% di efficienza in su. I pannelli Maxeon 7 si distinguono inoltre per la loro capacità di resistere a impatti significativi, come la grandine con diametri fino a 45 mm, paragonabili a quelli di una pallina da golf.



    Fonte
  2. .

    00-17056033371086




    Il Castello di Noisy, noto anche come Castello di Miranda (in francese Château Miranda), è un maniero neogotico del comune di Houyet, in Belgio. L’edificio è in stato di abbandono dal 1991, ma oggi è meta di turismo e luogo di riprese cinematografiche.
    Il castello venne costruito nel 1866 per il Conte de Liedekerke Beaufort. Château de Noisy è rimasto di proprietà dei discendenti della famiglia Liedekerke-Beaufort fino alla seconda guerra mondiale quando fu occupato dalle truppe tedesche per tutta la durata del conflitto. Nel 1958 diventò il riparo per i figli e le mogli dei dipendenti della SNCB (Società nazionale delle ferrovie belghe) e successivamente trasformato in un orfanotrofio fino al 1980.
    Dal 1991 il castello è disabitato e lasciato al rapito deperimento, amplificato da un incendio avvenuto nel 1995 (che si sospetta essere di natura dolosa) che ne ha distrutto gran parte degli interni in legno, e una tempesta avvenuta nel 2006 che ha fatto collassare il tetto provocando crolli e continui danni da allagamenti.
    Château Miranda è in stato di degrado avanzato. I piani più altri sono crollati e inagibili e anche i muri portanti presentano diverse fratture e sono molto fragili. Ancora in buono stato è la Torre dell’Orologio che troneggia a 56 m di altezza, ma si prevede un prossimo crollo se il castello non verrà restaurato.
    Nel febbraio del 2014 il governo ha inserito l’edificio nella lista dei monumenti da salvaguardare e di avviare la ricerca di investitori per una radicale ristrutturazione. Oggi Château Miranda risulta uno dei più bei luoghi dimenticati del mondo.
    Questo luogo però, nonostante un’antica bellezza, è ricordato per alcuni sinistri episodi avvenuti al suo interno negli anni in cui fu adibito ad orfanotrofio.
    La particolarità di questo e di molti altri orfanotrofi del passato era il totale disinteresse delle autorità e della popolazione per le sorti dei bambini, che spesso subivano punizioni al limite dell’umano.
    Le condizioni avverse a cui venivano sottoposti i ragazzi che lo abitavano e le atrocità di cui venne sospettato il personale portò a molte morti misteriose di piccoli orfani. Per molti si intende che, mentre gli altri orfanotrofi della regione in media annunciavano la morte di 1 o 2 bambini all’anno, qui morivano dai 10 ai 15 orfani. Molte furono le morti misteriose su cui però nessuno investigò a fondo ed etichettò come “naturali”.
    Si dice che le tante anime dei bambini deceduti abitino ancora il castello di Château Miranda e che i loro lamenti accompagnino le gelide notti del castello.
    Attualmente nessuno vigila sulla sicurezza del castello, ne sugli avventori che incuranti dei pericoli entrano col solo scopo di portarsi via un cimelio da esibire o rivendere su internet o alla ricerca degli spiriti che ancora si aggirano nei freddi corridoi del castello.



    Fonte
  3. .

    00-17020588185232




    Fugate, la famiglia con la pelle blu
    Nel 1820, Martin Fugate si trasferì dalla Francia ad un piccola area appartata nelle montagne a Appalachian nel Kentucky. Poco dopo sposo una giovane donna, ebbero diversi figli, la sua famiglia diventò molto numerosa e si stabilirono definitivamente in quella zona.

    Apparentemente, questa storia, suona come una comune storia americana, ma non è cosi, questa famiglia aveva una particolarità: secondo molte testimonianze e documenti, Martin Fugate aveva la pelle blu.

    Attenzione, non aveva la pelle pallina o bluastra come quando un è malato. Martin Fugate aveva proprio la pelle blu. Si racconta che uno dei suoi discendenti nacque con la pelle viola.

    La famiglia Fugate, era conosciuta in tutta la zona, alcuni membri della famiglia si sposarono con altre famiglie della regione, erano conosciuti come i Troumblesome Creek. Molte di queste unioni produssero un gran numero di figli e la famiglia si allargò sempre più.

    Ma da dove veniva il colore blu della loro pelle?

    La condizione della famiglia Fugate fu ricondotto ad un disturbo chiamato methemoglobinemia: l’emoglobina contenuta nel sangue non trasporta o non rilascia nel modo corretto l’ossigeno, per questo motivo le persone affette da questo disturbo hanno la pelle blu.

    La methemoglobinemia, nel caso della famiglia Fugate, fu causata dalla disfunzione di un enzima risultante da un gene difettoso. Per quanto riguarda questo gene, solo un figlio con entrambi i genitori affetta da questa disfunzione lo può ereditare.

    Oltre all’ereditarietà, ci sono altri modi per contrarre la methemoglobinemia, Molte persone la contraggono tramite farmaci, come nel caso di Paul Karson, che usò l’argento colloidale per curare la sua dermatite. Il risultato fu che i suoi capelli sbiancarono e la sua pelle prese un bel colorito blu.

    C’è chi nasce con la methemoglobinemia, ma questo non significa necessariamente che dovrà conviverci per tutta la vita. Benji Stacy nacque nel 1975 e la sua pelle era blu, i dottori rimasero sotto shock e lo portarono in terapia intensiva per due giorni. Stavano considerando una trasfusione prima che la nonna gli ricordasse la vicenda della famiglia Fugate. Quando Stacy ebbe otto anna, la sua pelle impallidì fino a diventare indistinguibile rispetto tutti gli altri bambini.



    Fonte
  4. .
    Aggressività

    Bastone di legno: sotto l'apparente aggressività nascondi l'umiltà

    Bastone con pomo d'oro: una persona influente ti aiuterà

    Tenere in mano un bastone: il tuo carattere non ti permette di avere delle amicizie

    Appoggiarvisi a un bastone: debolezza

    Trovare un bastone: vincerai su un nemico

    Bastone rotto: devi arrangiarti da solo

    Spezzare un bastone: discordia nella cerchia familiare

    Bastone di un pellegrino: viaggio proficuo

    Colpire uno conosciuto con un bastone: vuoi dominare
  5. .

    00-16986112022905




    Il satellite DSCOVR ha ripreso una vista unica della Luna e della Terra nel marzo del 2015. La serie di immagini mostra il “lato nascosto” completamente illuminato del nostro Satellite che non è mai visibile dalla Terra
    Una telecamera della NASA a bordo del satellite Deep Space Climate Observatory (DSCOVR) ha catturato una vista unica della Luna mentre si muoveva di fronte al lato soleggiato della Terra nel marzo del 2015. La serie di immagini mostra il “lato oscuro” completamente illuminato della Luna che non è mai visibile dal nostro Pianeta.


    Una posizione unica
    Dalla sua posizione tra il Sole e la Terra, DSCOVR svolge la sua missione principale di monitoraggio del vento solare in tempo reale per la National Oceanic and Atmospher Administration (NOAA).Le immagini della Terra “a colori naturali” di EPIC sono generate combinando tre esposizioni monocromatiche separate scattate dalla fotocamera in rapida successione. EPIC prende una serie di 10 immagini utilizzando diversi filtri spettrali a banda stretta dall’ultravioletto al vicino infrarosso. Le immagini dei canali rosso, verde e blu sono utilizzate in queste immagini a colori. La combinazione di tre immagini scattate a distanza di circa 30 secondi, mentre la Luna si muoveva, produce un leggero ma evidente “artefatto” della fotocamera sul lato destro della Luna. Poiché la luna si è spostata rispetto alla Terra tra il momento in cui sono state fatte la prima (rossa) e l’ultima (verde) esposizione, si ha un disallineamento tra il filtro iniziale ed il filtro finale. Di seguito, ecco il video:






    L’importanza di DSCOVR
    EPIC, la camera a bordo del satellite DSCOVR, consente agli scienziati di monitorare i livelli di ozono e aerosol nell’atmosfera terrestre, l’altezza delle nuvole, le proprietà della vegetazione e la riflettività ultravioletta della Terra. La missione DSCOVR è una partnership tra la NASA, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e l’US Air Force.



    Fonte
  6. .
    Potete postare quello che volete, stando dentro al regolamento del forum.
  7. .
    Sito per i biglietti

    Un borgo medievale bellissimo ricco di negozietti con un museo delle cere, ristoranti, alberghi e un meraviglioso castello con tanto di fantasma.
    Visitatelo é magico.


    Piccoli pezzetti di un posto che amo

    9dce61bd-e911-4bb7-a41e-e9cd8cba807a


    65926357-2741-4bcc-a75b-5ed32d4d5bab


    ccaefda0-da30-4e1d-98e1-589032746fd9

  8. .
    I primi santi, a partire dal III secolo, furono i martiri, la cui storia fu sapientemente manipolata e resa una sorta di testimonianza di sangue (non si capisce bene perché una morte debba essere testimonianza di verità). Questi martiri nei primi secoli del Cristianesimo furono gli unici santi che iniziarono a svolgere il fondamentale ruolo di sostituzione degli dei pagani in alcune loro funzioni, come le guarigioni. Tra i primi vi sono Cosma e Damiano, Zenobio, Zenobia, Michele. Tanto per esemplificare la perfida sostituzione di dei con martiri, anche inventati ed in seguito non mantenuti, si deve ricordare che: Apollo Efebo, dio anche della medicina, divenne il taumaturgo Sant'Efebo; Dioniso Eleuterio (salvatore), divenne Sant'Eleuterio; Giove Nicoforo divenne San Niceforo; Venere Afrodite divenne santa Fredisia; Cerere Flava divenne Santa Flava; Proserpina divenne Santa Filomena; ... Anche alcune date furono santificate cosicché le idi divennero Santa Ida. Allo stesso modo alcuni modi di dire come il romano Perpetua felicitas divennero Santa Perpetua e Santa Felicita. Insomma un vero e completo saccheggio che portò alla sostituzione di divinità protettrici pagane con santi cristiani che avevano stesse caratteristiche e funzioni con medesimi miracoli. La cosa è certificata dallo stesso Agostino che nel De Civitate Dei (22, 10) scriveva: Così i miracoli degli dei sono stati sconfitti dai miracoli dei martiri.


    Fonte
  9. .

    00-16964366458359




    Tutti noi da piccoli abbiamo sognato di poter parlare con i nostri amici animali, ma il poter diventare come il famoso Dottor Dolittle è sempre rimasto un sogno nel cassetto. C’è da dire che alcuni animali sono molto intelligenti e con il tempo imparano a capire gli ordini dei loro padroni, ma questo è ben lunghi da riuscire effettivamente a parlare con loro.
    Oggi si tentano molti esperimenti di empatia e di sviluppo dell’intelligenza animale, ma per fortuna si sta passando pian piano al cercare di capire il loro linguaggio piuttosto che far loro imparare il nostro.
    Nella storia sono stati molti ad affermare di aver trovato un modo per discutere e parlare del più e del meno con il proprio animale, ma ogni volta gli studiosi hanno dimostrato che si trattava di truffatori o di persone che in qualche modo usavano “trucchetti” per farsi capire dai loro amici pelosi.
    Un caso però lasciò anche i più scettici un po’ titubanti: si tratta del caso di Valdimir Durov che nel 1884 divenne famoso per il suo “contatto psichico” con gli animali.
    Valdimir Durov e suo fratello Anatoly erano due artisti circensi, diventati icone del circo russo anche per il loro atteggiamento anarchico contro lo zar autocratico e il suo governo, che in qualche modo contribuì, con battute ironiche satira politica, a portare avanti la rivoluzione sovietica.
    A Vladimir Durov a Mosca vennero dedicati una strada e un teatro (che sono ancora esistenti), ma le sue capacità andavano ben oltre clown-satirico con cui iniziò la sua carriera. All’inizio del 1880 Durov era considerato già un eccezionale uomo di circo e uno straordinario addestratore di animali, ma nel tempo la sua straordinaria capacità di far eseguire agli animali tutti i numeri e gli esercizi che voleva lasciarono di stucco ogni spettatore.
    Durov giustificò quel suo talento affermando che aveva la capacità di stabilire un contatto psichico con gli animali e che quindi era perfettamente in grado di comunicare con loro qualsiasi argomento e di far loro comprendere ogni ordine, anche il più bizzarro e inconsueto.
    Gli spettacoli dei fratelli Durov ebbero un enorme successo e le dichiarazioni del clown/domatore giunsero presto all’attenzione del professor W. Bechterev, direttore dell’Istituto di ricerche cerebrali di San Pietroburgo. L’uomo era molto scettico a riguardo, ma nello stesso tempo affascinato dalla possibilità che vi fosse qualcosa di vero, così invitò Valdimir Durov a dimostrare le sue affermazioni di fronte ad un gruppo di studiosi.
    Durov accettò l’invito e raggiunse il professore a San Pietroburgo, dove venne sottoposto ad un esperimento con un cane fox-terrier di nome Pikki. Ovviamente soggetto e animale non si erano mai visti prima.
    A Durov venivano comunicati alcuni ordini da Bechterev e l’uomo senza proferir parola, doveva trasmetterli al cane. La lista dei comandi veniva consegnata di volta in volta a Durov su un foglio piegato e di livello via via più complesso.
    Durov per comunicare gli ordini di Bechterev prendeva fra le mani la testa di Pikki, lo fissava negli occhi e cercava di imprimere le istruzioni direttamente nel suo cervello tramite il suo “flusso psichico”.
    La prima delle prove, quella più semplice studiata da Bechterev e i suoi colleghi, chiese a Durov di fare in modo che il cagnolino saltasse sopra una determinata sedia, si arrampicasse sul tavolino accanto e poi raspasse il quadro che vi era appeso sopra. Durov ci mise molti minuti per comunicare la procedura e imprimere i segnali nel cervello di Pikki, ma alla fine il cane si mosse.
    Ecco cosa scrisse Bechterev nel suo rapporto:
    « Pikki, dopo qualche attimo di smarrimento, balzò su una sedia e poi su quella accostata alla parete e con la stessa rapidità saltò sopra il tavolino. Si sollevò sulle zampe posteriori, raggiunse il ritratto con la zampa anteriore destra e lo grattò per qualche istante. »
    Tutte le sequenze di ordini vennero eseguite, anche se alcune richiesero diversi minuti a Durov per comunicarle. Bechterev però non riuscì a sciogliere tutti i suoi dubbi e successivamente affermò di aver escogitato un modo per comunicare egli stesso alcuni dei più semplici ordini a Pikki.
    Il celebre scienziato rimase colpito dal test, ma non escluse la possibilità che lui e Durov avessero involontariamente indirizzato il cane con movimenti degli occhi. Per risolvere i suoi dilemmi Bechterev inviò due suoi colleghi a Mosca, dove si esibiva il circo dei Durov, e lì il circense venne sottoposta ad un altro test, sempre con il cane Pikki.
    Questa volta Durov, dopo ave letto sul foglio la sequenza da far eseguire al cane, venne bendato ( si provò anche a coprirgli il volto con schermi metallici) in modo da escludere ogni influenza sull’animale durante lo svolgimento del test. Pikki eseguì tutti i loro ordini “psichici”.
    Bechterev a quel punto ammise che Durov potesse disporre di qualche abilità sconosciuta in grado di influenzare a piacere gli animali. Non volle mai dichiarare che Durov fosse capace di comunicare con gli animali psichicamente, anche perché al tempo vantava una posizione molto importante e temeva che facendolo un giorno qualcuno avesse velato il “trucco” di Durov e lui avrebbe perso credibilità.
    Durov riusciva realmente a comunicare con gli animali, oppure era solo un uomo molto più furbo degli altri al punto da ingannare un’intera commissione di studio?



    Fonte
  10. .
    ref. n°12- scaffale n°3- settore B


    00-16954999375937




    Conservati sotto vetro, in una piccola cassa nascosta, sono stati rinvenuti i resti di due vermi della morte dalla Mongolia. Un esemplare maschile ed uno femminile. Conosciuto e descritto in molti bestiari d'epoca con il nome mongolo di allghoi khorkhoi (олгой-хорхой) dove olgoi significa intestino crasso e khorkhoi significa verme. Ci sono diverse varianti del nome: allghoi khorkhoi (qui utilizzata), allerghoi horhai e olgoj chorchoj Il nome fa riferimento all'aspetto del verme stesso che si dice assomigli all'intestino di una mucca.


    00-16955000647547




    Viene descritto come un verme rosso brillante con corpo largo di lunghezza compresa tra 0.6 e 1,5 metri.

    L'allghoi khorhoi è al centro di numerose leggende, come la sua capacità di sputare acido solforico che, una volta a contatto, ingiallisce e corrode tutto ciò che tocca, uccidendo anche gli esseri umani e si ritiene che possa uccidere a distanza attraverso scariche elettriche.
    Sebbene gli abitanti del luogo ne parlino da molto tempo, l'Occidente ne è venuto a conoscenza per la prima volta attraverso il libro del 1926 del professor Roy Champman, On the Trail of Ancient Man. Il paleontologo americano non era convinto dei racconti sul mostro che aveva sentito a una riunione di ufficiali mongoli: "Nessuno dei presenti aveva mai visto la creatura, ma tutti credevano fermamente nella sua esistenza e la descrivevano minuziosamente"



    00-16955001138237

    00-16955001332682




    Fonte
  11. .

    00-16954908969318




    Credo di averlo già scritto da qualche parte che una delle mie maggiori paure è quella di essere sepolto vivo. Se a questo aggiungiamo anche una mia lieve (per fortuna) claustrofobia, il solo immaginare che un giorno finirò in un loculo mi mette già l’ansia. Probabilmente non arriverei al punto di Martin Sheets, ma nel caso dovessi affrontare una lunga malattia forse qualche cosa la lascerei scritta nel testamento.
    Martin Sheets era un uomo d’affari piuttosto ricco che nei primi anni del 1900 viveva con sua moglie a Terre Haute, in Indiana. Una delle sue più grandi paure era quella di una sepoltura prematura, ma la peggiore era di non poter far nulla per avvisare qualcuno al suo risveglio.
    Tutto era nato da una caduta da cavallo che da giovane lo aveva lasciato paralizzato e incapace di comunicare per qualche tempo: in quel periodo, pur essendo cosciente, sentì diverse volte parenti e medici fornire diagnosi errate e più volte, anche in sua presenza, fu valutata la possibilità dell’eutanasia.
    Orami sulla 60ina l’uomo era conscio che prima o poi sarebbe giunto il suo momento, ma voleva che fosse una morte naturale e soprattutto vera.
    Spesso sognava di essere sveglio, ma incapace di muoversi, all’interno di una cassa di legno sotto terra e di morire soffocato nel tentativo di liberarsi. Deciso a combattere le sue paure e i suoi timori, Sheets decise di investire un discreto gruzzolo nella prevenzione di morire sepolto vivo. Per prima cosa fece progettare una bara con una serratura all’interno in modo che se fosse stato collocato all’interno prematuramente, avrebbe potuto aprire la bara e fuggire; poi nel cimitero comprò un pezzo di terreno e fece costruire un mausoleo in modo che una volta morto, o ritenuto morto, non sarebbe stato imprigionato sotto due metri di terra ma in una camera da cui era facile uscire. Infine, nell’eventualità che fosse riuscito ad uscire dalla bara, fece istallare uno dei primi telefoni a fili nella tomba in modo da avvertire i guardiani di essere intrappolato all’interno del mausoleo di pietra.
    Studiò tutto nei minimi particolari e fece collegare il telefono all’interno della tomba con una linea diretta all’ufficio principale del cimitero: in quel modo gli sarebbe bastato alzare la cornetta per far accendere una spia nell’ufficio e avvertire di aver bisogno di aiuto.
    La morte per Martin Sheets giunse nel 1910 e, seguendo le sue volontà, fu sepolto nel mausoleo e nella bara fatta costruire apposta. Per diversi giorni i dipendenti del cimitero, pagati profumatamente come da testamento, tennero d’occhio la spia del telefono in ufficio, ma il tempo passò e la cosa venne dimenticata. Dopo 3 mesi dalla morte di Sheets la linea diretta di collegamento con l’ufficio venne rimossa, anche se il telefono nel mausoleo venne lasciato al suo posto.
    Circa 15 anni dopo anche la vedova di Sheets morì: la causa ufficiale fu per un ictus fulminante. La donna venne trovata stesa sul letto con il telefono stretto tra le mani: teneva la cornetta così saldamente che fu necessario romperle le dita per estrarla. Chi abitava enlla casa pensò che la donna, sentendo l’arrivo di un malore, avesse tentato di chiamare un’ambulanza, ma senza successo; la realtà, forse, fu un’altra.
    Dopo un pomposo servizio funebre la bara della donna venne portata al mausoleo di famiglia, dove sarebbe stata sepolta accanto al marito. Quando gli operai del cimitero entrarono nel mausoleo però rimasero scioccati da un particolare inquietante: nulla di strano a prima vista, ma il telefono di Martin Sheets non solo era smosso, ma il ricevitore era inspiegabilmente fuori posto e penzolava come se qualcuno avesse tentato di telefonare.



    Fonte
  12. .
    Raccogliere le Erbe, raccogliere la Rugiada per creare l’Acqua Lustrale, fare divinazione, rituali per esaudire i desideri.
    Non è una festa (Come per la Candelora)Cristiana ne Cattolica ma Pagana, che poi gli abbiano dato un nome si un santo è un'altro discorso, questa festa é pagana.

    L`Iperico non è l`erba di San Giovanni, la vera Erba di San Giovanni porta il nome del Santo.




    L'iperico (scacciadiavoli anti malocchio. I suoi petali Gialli nella leggenda divennero Rossi perché siriteneva fossero ritenuti pregni del sangue del santo), La rugiada della mattina di san Giovanni, ovviamente legata all’elemento acqua, ha il potere di curare, di purificare e di fecondare.
    Schiacciando le foglie se ne ricava un pigmento rosso-bluastro che è il principio attivo dell’iperico e ha un odore pungente simile a quello dell’incenso. Come incenso l’iperico veniva anche bruciato, dando così origine alla convinzione popolare che servisse a scacciare i diavoli; da qui il suo antico nome “Fugademonum”.
    L'aglio pianta che protegge dalle creature malefiche. Il nome sanscrito dell'aglio significa infatti "uccisore di mostri". L'artemisia (assenzio volgare consacrata a Diana-Artemide).
    La verbena ( simbolo di pace e prosperità) e la ruta detta anche "erba allegra", perché è un'efficace talismano contro il maligno). Sono facilmente reperibili in erboristeria se non si ha la possibilità di raccoglierle in questa notte.


    Come si crea l'acqua lustrale con la rugiada di questa notte

    La notte di San Giovanni (il 23 per intenderci) è la festa del fuoco, delle felci, delle erbe e della natura. La rugiada che cade in questa notte possiede qualità magiche ed è ottima per creare dell'acqua lustrale utile per svariate applicazioni. Un tempo, infatti, questa era anche la festa delle acque.
    Acqua e fuoco due elementi uniti ed esaltati in questo giorno. Con l'acqua della rugiada di questa notte si purificano animali e oggetti ma anche noi stessi. Si può semplicemente accarezzare le piante umide e poi, con le mani bagnate, passarle sul nostro viso o sugli oggetti.
    Secondo le antiche pratiche , ancora oggi in vigore , per raccogliere l'acqua lustrale bisogna munirsi di una bottiglia da 1 lt. , uno spago, un imbuto di vetro e del cotone , tutti rigorosamente nuovi. Ci si deve recare all'alba in un prato con l'erba molto alta , e legato un batuffolo di cotone allo spago , si comincia a camminare nell'erba , il batuffolo assorbe la rugiada che sarà raccolta nella bottiglia con l'imbuto. Rientrati a casa l'acqua deve essere filtrata con un foglio di carta sottile e si purifica immergendovi un tizzone ardente di carbone o di legno.
    Se usata su noi stessi purifica, funge da fluido di bellezza e giovinezza. La rugiada di questa notte rende energici e forti, consacra strumenti e talismani.
    Un Ottimo giorno per la divinaione e per avverare i Desideri.


    Usanze


    Uova magiche di San Giovanni

    Molte tradizioni sono legate al magico periodo del Solstizio d’Estate e tra queste ce n’è una che è molto simile a un oracolo e che rivela indicazioni sull’amore della vita.
    Prendi un uovo di gallina, possibilmente bianco, e la sera del 23 giugno versane l’albume in un bicchiere pieno di acqua.
    Lascia il bicchiere con l’albume sul davanzale della finestra per tutta la notte.
    Al levar del giorno prendi il bicchiere e osserva le forme, ti riveleranno qualcosa dell’amore della tua vita.
    Potrebbe trattarsi del luogo di appartenenza o dell’incontro, indicazioni del lavoro che fa o qualsiasi cosa interpreterai. Come dico sempre: lasciati andare e fidati delle tue sensazioni!


    Ricette



    Le lumache di San Giovanni

    Le lumache vengono condite con aglio, pomodoro e peperoncino.
    ( Buon appetito. Sono di ottimo auspicio ma io non ne mangio. ( Mi dispiacerebbe troppo. BETH )
    Le noci di San Giovanni
    Il noce è l'albero attorno al quale si riuniscono a convegno le streghe nella notte di San Giovanni.
    E' proprio in questa notte che si devono raccogliere dall'albero le noci, dette appunto di San Giovanni, per la preparazione del nocino, il liquore ottenuto dall' infusione delle noci ancora immature nell'alcol per qualche settimana, assieme a qualche aroma speziato come la cannella e i chiodi di garofano. Il culto del noce come "albero delle streghe" è di origine druidica.
    L'albero del noce era considerato sacro dalle streghe ma non per i contadini che lo piantavano a distanza dagli altri alberi da frutto perché era radicata la credenza che questo albero ermafrodita, che può raggiungere anche i 300 anni di età, fosse velenoso e che la sua influenza negativa contagiasse il terreno su cui poggiava. Da qui l'usanza di piantarlo a distanza dagli altri alberi del'orto.
    La felce maschio che si riconosce dalla qualità detta "femmina" per il fatto che le sue lunghe e a volte grandi foglie terminano a ricciolo.
    Si dice che se bruciata, una volta disseccata, questa erba attiri la pioggia. Se si va per campi nella notte la si vede imperlata di goccioline di rugiada.
    La rugiada se raccolta diviene un'ottima Acqua Lustrale, che si carica delle forze naturali di questi giorni, e diviene un ottimo rimedio da usare in svariate applicazioni.




    Nocino di San Giovanni. L'elisir di noci della strega


    Ingredienti:

    29 noci piccole e verdi tagliate in 4 spicchi e colte nella notte del 24 giugno
    2g di cannella
    4 chiodi di garofano
    la parte gialla della scorza di 3 limoni
    350 ml di alcool a 95 gradi
    500 grammi di zucchero di Canna
    300 ml di acqua.


    Preparazione:

    In un vaso di vetro mettere le noci assieme all'alcool e lasciate macerare sino al giorno seguente quando si aggiungono la cannella, i chiodi di garofano, la parte gialla della scorza dei limoni. Si lascia macerare ancora fino al 3 agosto avendo cura di agitare il tutto almeno un paio di volte al giorno.
    Trascorso questo periodo si filtra e si aggiunge lo zucchero disciolto a bagno bagnomaria in acqua calda e a fuoco lento.
    Si lascia raffreddare e si imbottiglia. Il liquore si consuma lentamente, un bicchierino alla volta, durante tutto l'arco dell'anno e diviene un eccellente digestivo.
    Mai superare i 2 bicchierini al giorno come per tutti i preparati alcoolici. Bevuto in compagnia rinsalda amori e amicizie.
  13. .

    00-16954028029889




    Nella categoria della bambole maledette una buona parte è stata commerciata online, specialmente sul sito di eBay. Proprio questa compra-vendita su un sito così popolare fa pensare che la maggior parte dei fantocci venduti siano in realtà dei clamorosi falsi, o meglio bambole normalissime corredata da una storia inquietante allo scopo di alzare il prezzo.
    Questo caso potrebbe ricadere nell’ampia sezione di oggetti truffaldini, ma a differenza del resto degli oggetti venduti come maledetti o posseduti non è tanto la storia a corredo a parlare di lei quanto delle e-mail che si sono scambiate l’acquirente e la venditrice. Personalmente leggendole ho avuto almeno il dubbio che qualcosa di vero ci sia, ma chissà!
    Prima di tutto faccio un riassunto della storia della bambola. Si tratta di una bambola di porcellana facente parte di una seria inglese della fine del 1800; è stata importata in America all’inizio della seconda guerra mondiale ed è passata in mano a molti antiquari, l’ultimo di Jefferson, in Texas. Nel negozio di antiquariato Red Barn (ancora oggi esistente) è rimasta fino al 1979, quando la signora Dana Croaker l’acquistò per regalarla a sua figlia Jasmine Elisabeth, che al tempo aveva 6 anni.
    La spesa al tempo fu piuttosto ingente (circa 500 $), soprattutto per il fatto che era in condizioni non ottime, ma la bambina se ne innamorò subito e fece i capricci per portarla a casa. Jasmine chiamò la bambola Christina e da allora ha questo nome. Oggi Jasmine è sposata e si è trasferita. così la signora Croakers nel 2009 l’ha messa in vendita su eBay.
    Ora vi propongo le mail tra le due donne, ovviamente tradotte da me e assemblate in modo cha abbiano una logica.

    Da D. Croakers a Shana:
    «Cara Shana,
    Christina è stata acquistata da me in un negozio di antiquariato a Jefferson, Texas. È stata mia figlia a darle il nome perché il suo reale non è mai stato accertato. Mia figlia Jasmine Elisabeth Croaker aveva solo 6 anni al momento dell’acquisto e in cuor mio credevo che mia figlia l’avrebbe rotta nel giro di poco. Tutti mi ha chiesto perché ho fatto alla mia bambina un regalo così costoso e io ho risposto che non è il prezzo a definire un regalo, ma i ricordi felici che è capace di dare e Jasmine si innamorò di lei a prima vista.
    Christina ha vissuto a stretto contatto con Jasmine sin dal primo giorno che è arrivata a casa: doveva stare nel letto con lei quando andava a dormire, sulla vasca quando face va il bagnetto, in giardino quando giocava… Fino a quando dopo i 12 anni Jasmine mi disse che Christina si annoiava di uscire con lei quando giocava con le sue amichette e preferiva restare a casa. Da allora Jasmine si staccò sempre più dalla bambola, fino ad ignorarla completamente.
    C’è una cosa che mi sento di raccontarti, quanto meno per pulirmi la coscienza. Quando Jasmine aveva circa 9 anni un suo amichetto ruppe accidentalmente una gamba di Christina e Jasmine pianse lacrime vere per tutto il giorno per la terribile tragedia e alla fine disse che bisognava fare un funerale alla gamba perché era come se fosse morta una parte di Christina.
    Ero sbalordita, ma ho fatto quello che ha chiesto Jasmine: mio marito ha costruito una piccola bara con una vecchia scatola di sigari e ci abbiamo messo dentro i pezzi in frantumi della bambola. Jasmine disse che doveva essere sepolta subito perché Christina non solo era sconvolta per aver perso una gamba, ma anche le aveva detto che se la gamba fosse stata sepolta di domenica (che era il giorno dopo) la gamba sarebbe andata dritto all’inferno.
    Jasmine prima di allora mi aveva detto diverse volte che parlava alla bambola, ma solo quel giorno iniziai a pensare che ci fosse qualcosa di più che la semplice immaginazione di una bambina. Jasmine la portò in giro Christina come un invalido per molti mesi, chiedendomi spesso di farle un bendaggio alla gamba rotta perché la bambola sentiva dolore. Mi ha anche detto che Christina si svegliava spesso di notte per lamentarsi di dolori dove una volta c’era la gamba. A questo punto sia io che mio marito ci siamo spaventati: sono certa che Jasmine non abbia mai sentito parlare di arti fantasma o visto persone amputate.
    Jasmine, una volta mi ha svegliato gridando che Christina sentiva dolore alla gamba, come se delle formiche di fuoco la stessero divorando. Mio marito ha risolto il problema commissionando un’altra gamba destra su misura ed è questo il motivo per cui la bambola è originale in ogni sua parte tranne per la gamba destra. Ora che ti ho detto questo mi sento molto più sollevata.
    Cordiali saluti,
    D. Croaker»

    Da Shana a D. Croakers:
    «La cose strane come quelle che mi hai raccontato accadono quando si possiede una bambola infestata. Ho letto molte cose sulle bambole infestate o possedute e pare che molti fenomeni accadono mentre la gente dorme. Personalmente posso dirti che fino ad ora Christina non ha mai fatto nulla che possa preoccuparmi.
    L’ho posizionata in una bacheca su sua sedia fatta su misura per lei e a parte qualche volta che è caduta non è mai capitato nulla di strano che la riguardasse.
    Se proprio vogliamo parlare di misteri una cosa che mi fa sorridere è che non riesco a farle una pettinatura permanente: se la lavi i nodi dei capelli tornano il giorno successivo. Questo non credo sia segno di attività paranormali, ma se anche lo fosse posso dirti per il resto deve essere felice qui con me perché lei non mi ha mai parlato come ha fatto con tua figlia.
    Credo che le piaccia vivere qui nello stato di Washington.
    Finora non possiamo lamentarci.»
    Sembra proprio che Christina, ammesso che fosse infestata, abbia trovato la pace con la nuova proprietaria. C’è solo un piccolo appunto che fece Shana (non ho trovato il cognome) tempo dopo quelle mail: pare che a Christina non piacciano le fotografie insistenti perché dopo 3 o 4 consecutive il resto viene fuori sfocato o con strani segni neri.



    Fonte
  14. .
    Pure questo è da prendere con le pinze, per me è sempre una leggenda metropolitana ma, come ho già detto in precedenza è solo un mio parere.

    Ma se fosse vero, sarebbe molto pericoloso.


    *Che questo rituale sia reale o meno, poco importa. NON ESEGUITELO..



    Occorrente:
    1 Radio
    1 Candela
    1 Ritratto di se stessi


    Il Rituale:
    Dovrete accendere la candela e la radio cercando e lasciando la stazione dove si sente solo il fruscio, una volta trovata la stazione, dovrete dire per 3 volte Qualcuno mi sente? e quando sentirete delle voci dovrete spegere la candela e dire per 3 volte Monstra Te S Mecum per Spiritus.

    Non provate a parlarci troppo con la presenza perché lo spirito potrebbe attaccarsi a voi ance se però non può fare del male, per far andare via la presenza basta spegnere la radio.
  15. .

    00-16947945660683




    Le nostre Alpi sono da decenni al centro di strani avvistamenti nei cieli: lungo tutta la catena montuosa, in ogni regione che interessa il rilievo, ci sondo decine di testimonianze ed eventi documentati di quelli che potremmo chiamare UFO nel vero senso del termine (ovvero oggetti volanti non identificati). Tuttavia ci sono delle zone o delle vette che ancora oggi sembrano essere al centro di un’intensa attività di strane luci o addirittura avvistamenti di creature umanoidi non ben identificate. Una di queste zone è la Valle Ellero, nel monregalese (siamo in provincia di Cuneo).

    La Valle Ellero è una valle che chiude uno degli affluenti del fiume Tanaro (il fiume Ellero, appunto) e non è molto frequentata dai turisti perché in essa ci sono tanti piccoli paesini pedemontani senza un’incisiva attività volta a valorizzare il turismo; il più grande centro abitato è Mondovì che conta poco meno di 30.000 abitanti ed è il centro nevralgico del turismo, soprattutto quello invernale (le alture offrono splenditi panorami ma anche piste da sci molto famose anche a livello nazionale); questa atmosfera tranquilla e dominata dalla natura però sembra essere gradita anche a qualcun altro oltre che gli esseri umani.
    Ora potrei raccontarvi di Tizio o Caio che hanno detto di aver visto… In questo caso, essendo io un residente di Mondovì, ho potuto accettarmi (fino ad un certo punto) delle vicende legate a questa valle e ciò che vi riporto è documentato e consultabile presso l’ARS (Associazione di Ricerca Scientifica) che dal 1977 si dedica a numerose attività di ricerca in tutta la zona.
    Prima di elencarvi gli avvistamenti documentati lasciate che vi dica che le testimonianze di luci verdi o rosse si tramandano nella valle da circa 150 anni: ovviamente di questi casi non esiste certezza perché gli episodi sono stati tramandati oralmente, tuttavia molti anziani della zona ancora oggi tramandano di globi luminosi che si muovono sopra le colline di un’area chiamata Dossi-Garavagna. Questi globi venivano descritti come di colore rosso intenso o arancione e dai movimenti discontinui (difficilmente riconducibili ad aerei quindi): si tramanda che si alzavano in verticale senza far alcun rumore, si potevano fermare a mezz’aria e sparire ad altissima velocità dietro le coline. Allo stesso modo si parla di luci verdi nei boschi del versante che i cacciatori spesso incontravano specialmente di notte: secondo le dicerie si trattava delle “masche verdi” (le masche in Piemonte sono qualcosa di simile alle streghe) perché avvicinandosi si poteva intravedere al centro delle fonti luminose degli esseri umanoidi che sembravano riunirsi sopra determinate rocce.
    Bene, veniamo ai dati raccolti dall’ARS. Qui vi riporto solamente i fatti perché le documentazioni richiederebbero un libro a se: ci sono infatti molte fotografie a supporto degli avvistamenti, molti studi, analisi del terreno e della vegetazione e pareri scientifici di alto livello.
    Sugli episodi che vi riporto, inoltre, sono state condotte indagini approfondite atte ad escludere la possibilità di eventi naturali o causati dall’uomo (fulmini globulari, oggetti astronomici, satelliti artificiali, palloni sonda, aerei, ecc.).

    – Aprile 1982. Uno dei primi eventi anomali documentati risalgono alla primavera di quell’anno: un allevatore verso le 4 del mattino stava portando alcuni bidoni del latte per la raccolta mattutina lungo la strada nella zona dei Dossi quando a circa 30 m sopra la sua testa un disco luminoso di colore rosso giunse ad altissima velocità per fermarsi sopra la sua testa. L’oggetto era di forma allungata e ruotava su se stesso emettendo un rumore simile al battere di ali. L’uomo scappò terrorizzato e l’oggetto rinunciò a seguirlo ripartendo in direzione della Bisalta (una cima ancora oggi al centro di attività molto simili).

    – Gennaio 1994. Il 13 gennaio decine di persone telefonarono ai carabinieri sostenendo che un globo rosso luminoso sorvolava più o meno la stessa zona: era grosso come la luna e si era fermato sopra un’auto parcheggiata lungo la strada. Come nel caso precedente, dopo qualche istante schizzò ad alta velocità verso la Bisalta.

    Tra il 1995 e il 1999 sono davvero tantissimi i casi documentati; io qui ve ne riporto solo alcuni per non appesantire troppo l’articolo.

    – Novembre 1995. Nella piccola frazione di Branzola una signora che stava portando a spasso il cane dopo cena vide un globo luminoso color arancione giungere a grande velocità dalla città di Mondovì. L’oggetto era molto ben definito e a forma di sfera; dopo essere passato a circa 50 m di altezza sulla testa della donna raggiunse le colline di Garavagna e poi scese in verticale fino a scomparire alla vista

    – Settembre 1996. Tra il 2 e il 6 settembre furono 9 gli avvistamenti nel cielo di un oggetto luminoso color arancione: tutte le descrizioni lo riportarono a forma di uovo con la punta verso il basso e nella maggior parte dei casi si aggirava sopra la vetta del Monte Calvario, dove spariva dopo alcuni minuti di quello che sembrava un pattugliamento.

    – Settembre 1997. tra il 4 e il 10 settembre molte persone affermarono di oggetti sferici di colore rosso-arancione del diametro di 20 m circa ferme sopra le cime della Bisalta a mezz’aria. I globi in quei casi rimasero visibili a lungo, anche 10 minuti.

    – Novembre 1997. Il 10 novembre verso le 20.30 sopra il borgo di Villavecchia un globo rosso molto luminoso rimase immobile nel cielo a lungo e poi ad altissima velocità sparì nelle direzioni della Bisalta. L’oggetto si spostava molto lentamente e all’improvviso si allontanò a grandissima velocità lasciando dietro di se una leggera scia bluastra che permase nell’atmosfera per quasi un’ora.

    – Gennaio 1998. Tra il 20 gennaio e il 29 diverse segnalazioni giunsero riguardo un puntino luminoso di colore arancione che sorvolava la città di Mondovì. In quei casi venne addirittura misurata magnitudine dell’oggetto che misurava circa 0 (come la stella Arturo).

    – Luglio 1999. Il 27 luglio alle 2 di notte una donna vide una specie di palla infuocata che si sposava in maniera irregolare a zig zag verso la Bisalta, oltre la quale sparì nel giro di alcuni minuti.

    Di avvistamenti analoghi ce ne sono a dozzine e fino al 2008 l’ARS ha accumulato moltissimo materiale a riguardo. Il materiale è consultabile, sebbene negli ultimi anni l’ARS ha notevolmente ridotto le sue attività per la mancanza di fondi. Dopo il 2008 gli avvistamenti sono continuati, ma le documentazioni a riguardo sono state prese da altri enti che difficilmente sono disponibili come l’ARS.

    Concludendo: la Valle Ellero sembra essere da anni al centro di un’intensa attività (paranormale? aliena?) e meriterebbe certamente un’attenzione maggiore di quella riservatale negli ultimi tempi. Chissà se gli alieni, invece di essere nel cielo, siano in montagna a farsi una bella sciata!



    Fonte
24 replies since 22/2/2022
.